01 Apr Lavoro stressante e troppi straordinari, puoi chiedere un risarcimento al datore di lavoro: ecco la Cassazione
Pubblicato il: 01/04/2024
A tal proposito, va fatta una breve premessa sullorigine delle tutele garantite dal sistema giuridico italiano nei confronti dei lavoratori. Il quadro normativo attorno al quale si delinea la tutela del lavoratore è costituito, principalmente, da 3 articoli:
Lart. 32 Cost. che prevede il diritto alla salute, sia fisica che mentale: tale diritto è costituzionalmente garantito, in quanto fondamentale per lindividuo;
Lart. 36 Cost., che sancisce il diritto al riposo, prevedendo che la durata massima della giornata lavorativa sia stabilita dalla legge e che al lavoratore spettino sia il riposo settimanale, sia le ferie annuali retribuite, senza possibilità di rinuncia;
Lart. 2087 del c.c., che obbliga il datore di lavoro ad adottare, nella sua impresa, tutte le misure necessarie a tutelare lintegrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.
Ora, nella maggior parte dei CCNL di riferimento, le ore settimanali in cui un lavoratore può prestare la propria opera sono riconosciute in un massimo di 40. Il lavoro eccedente le 40 ore viene definito come lavoro straordinario e non può superare le 8 ore settimanali.
Ogni tipo di lavoro che richieda al lavoratore di prestare servizio per oltre 48 ore non si potrà definire come straordinario, bensì costituirà un illecito. Inoltre, tra un turno e laltro devessere rispettato un riposo mai inferiore ad 11 ore.
Vi sono poi altri contratti collettivi che si discostano da quanto appena esposto, prevedendo meno ore di lavoro settimanale, a cui non si applicherà la sopracitata disciplina del lavoro straordinario.
Posti questi limiti tassativi, le azioni disponibili per il lavoratore costretto a prestare la propria opera professionale in un ambiente stressogeno sono principalmente due, una delle quali del tutto nuova:
Richiesta di risarcimento del danno per mobbing: si chiama mobbing quella condotta, posta in essere dal datore di lavoro, particolarmente persecutoria ed aggressiva, che ha come unico obiettivo quello di porre in una situazione di disagio psicofisico il lavoratore. In tal caso, lonere della prova gravante sul lavoratore è particolarmente pesante, in quanto questultimo si troverà a dover dimostrare non solo tutti i torti di cui è stato vittima nellambiente lavorativo, ma anche lesistenza – in capo al datore di lavoro – dellintenzione specifica di arrecare danno al dipendente;
Richiesta di risarcimento del danno per straining: è una forma di illecito simile al mobbing, ma in forma molto attenuata, creata ad hoc dalla Corte di Cassazione. In tal modo, il lavoratore viene liberato dal peso di dover dimostrare tutte le singole condotte lesive subite, o lintenzione altrui, ma gli viene riconosciuto il risarcimento per il solo fatto di aver lavorato più del dovuto, in un ambiente stressogeno che lha spinto allesaurimento. In tal caso, non sarà necessario produrre certificati medici nellambito di un giudizio: per il lavoratore sarà sufficiente dimostrare di aver lavorato oltre il limite consentito dalla legge.
Nellambito dellazione di risarcimento danni da straining, al lavoratore leso sarà sufficiente promuovere un giudizio nei confronti del datore di lavoro, sulla base di alcune semplici prove, quali ad esempio chiamate o messaggi fuori dallorario di lavoro, e-mail lavorative nei giorni di riposo, oppure tutte le tracce che siano idonee a dimostrare di aver lavorato oltre lorario di lavoro stabilito dal contratto.
Una volta dimostrato di aver lavorato più del dovuto, lillecito del datore di lavoro sarà sempre presunto, posto che lordinamento giuridico tutela il diritto al riposo del lavoratore che, se non rispettato, gli conferisce il diritto a ricevere ristoro per il danno subìto.
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